mercoledì 20 aprile 2011

Perché le previsioni del tempo sbagliano?










Negli ultimi anni le previsioni meteo stanno divenendo sempre più corrette, ma siamo ben lontani dall’assoluta precisione. Statisticamente, in Italia, una previsione per le 24h successive ha il 65% di possibilità che si realizzi, e già per una previsione a 48 ore la percentuale scende ad appena il 40%. In realtà queste percentuali potrebbero essere molto più alte se si cambiasse il modo di fare le previsioni: esistono circa venti modelli matematici, ma le previsioni dei giornali, tv, radio e siti meteo, si basano interamente su un unico modello previsionale. Il modello per eccellenza è GFS, il primo ad essere stato creato dagli americani molti anni fa e ancora oggi l’unico ad essere preso in considerazione dal 75% delle tv e siti meteo; il restante 25% è diviso tra il modello europeo ECMWF e l’altro modello americano ETA. Da queste statistiche si evince che non tutti seguono lo stesso modello e questo crea spesso una netta differenza previsionali tra un sito meteo, che usa ad esempio GFS, e un altro che usa ad esempio ECMWF, generando confusione al lettore. Abbiamo già ribadito che il modello americano è quello più usato, ma non sempre è quello più preciso e molto spesso è uno degli ultimi a capire come si disporranno le figure bariche nei giorni successivi; emblematico è l’esempio proprio per questa Pasqua, Gfs, al contrario delle Eta, è stato uno degli ultimi a calcolare che la perturbazione riuscirà ad interessare la Sardegna tra venerdì e sabato santo. La soluzione per avere previsioni molto più precise e identiche tra i vari siti meteo e tv, è quella di fare una media tra tutti i venti modelli matematici; paradossalmente, quasi tutti i siti meteo fanno questa media, ma questo viene fatto pubblicando lunghi articoli che analizzano un po’ tutte le ipotesi previsionali esistenti; purtroppo solo il 5% delle persone legge questi articoli, il restante cerca soltanto il proprio comune di interesse e guarda le previsione automatiche, quelle appunto basate su un unico modello meteo. Proprio le previsioni automatiche dovrebbero essere invece quelle più precise perché appunto più controllate dalle persone; invece proprio i vari “simboletti” che si riscontrano in tv, giornali e siti meteo, per indicare il tempo in una località, sono molto spesso sbagliati.

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