venerdì 29 luglio 2011

Estate 2011? o rovente o troppo fresca. Sveliamo il perché.




Quest’estate, e in modo particolare questo mese di luglio, può essere definito in tutti i modi tranne che normale; in meteorologia, si parla di anormalità quando si verificano eventi che superano le medie climatiche per quel luogo o per quella stagione. Nel luglio 2011 non abbiamo avuto un vero e proprio evento estremo, ma quasi tutto il mese sta avendo delle temperature lontane dalle medie stagionali. Prendiamo come esempio una località del Nord Sardegna posta a circa 650 metri d’altitudine; in questo periodo, le massime, dovrebbero raggiungere i 28-29 gradi, mentre le minime si dovrebbero attestare sui 18-19 gradi. Il giorno 12 luglio, alle ore 15, la stazione meteo segnalava 39 gradi, mentre esattamente una settimana dopo, alla stessa ora, la temperatura segnalata dalla stazione meteorologica era di appena 17 gradi. Questo esempio vi fa comprendere la grande dinamicità di questo mese, basti pensare che su 29 giorni, in molte località sarde, ben 15 giorni sono sotto media, 7 con temperature più alte del normale e soltanto 6 giorni hanno massime e minime in linea con quelle della stagione. L’altra forte anomalia di questo luglio sono state le piogge; il settimo mese dell’anno, statisticamente il più stabile, ha visto il passaggio di vere e proprie perturbazioni con piogge e temporali che hanno colpito l’intero territorio isolano. Non si contano più i giorni in cui a Cagliari si è vista un po’ di pioggia o si è udito qualche colpo di tuono; e se in città l’accumulo è stato comunque abbastanza esiguo, 5,8 mm, (anche se elevato per il periodo) in alcune località della Sardegna si sono superati i 40 mm d’acqua.


Dov’è finita l’estate Mediterranea? Come mai si passa dal forte caldo al troppo fresco?


La causa di tutte queste anomalie sono tutte da attribuirsi alla mancanza dell’Anticiclone delle Azzorre in sede mediterranea. Negli anni 60, 70 e 80, ad esempio, l’Anticiclone delle Azzorre si insediava nel Mediterraneo per quasi tutta l’estate, regalando a tutta la nostra penisola il clima più invidiato dal mondo intero; infatti l’Anticiclone, nonostante ci proteggesse dalle perturbazioni atlantiche offrendoci giornate soleggiate, grazie all’aiuto delle brezze di mare e di terra, non permetteva alle temperature di raggiungere massime eccezionali e il clima restava quindi molto gradevole. Esistevano anche in quegli anni sia ondate di calore che giorni con temperature sotto media, ma questi periodi erano in primo luogo molto distanti tra loro e non duravano più di un paio di giorni, al massimo una settimana; a quei tempi vigeva ancora la normalità climatica. Alla fine degli anni 80 però, l’Anticiclone azzorriano, chiese una mano d’aiuto ad un suo collega ben più forte, il temuto Anticiclone Africano; da quegli anni, questo anticiclone ha iniziato a farci sempre più spesso visita, portando le temperature a superare ogni record di caldo e regalandoci moltissime notti insonne. Dalla fine degli anni 90 l’anticiclone delle Azzorre ha ceduto tutto il suo lavoro al collega africano che, nel corso dell’ultimo decennio, ha avuto il demerito di portarci fortissime ondate di calore in estate e gravissime alluvioni ad inizio autunno. Trent’anni fa si stava senza dubbio molto meglio di oggi perché il clima cambiava molto più lentamente; ormai non ci stupiamo più se una temperatura massima si abbassa di ben 20 gradi in meno di una settimana, facendoci piombare dal troppo caldo al pieno autunno, con tutti i problemi che questo crea alla nostra salute. Anche in inverno, sta capitando sempre più spesso, di passare in pochi giorni da temperature molto miti per il periodo a temperature glaciali; tutto ciò sta avvenendo perché gli scambi di calore, che prima si muovevano da ovest verso est, ora si muovono da nord verso sud e viceversa; masse d’aria completamente diverse vengono a trovarsi a contatto, creando i presupposti per violentissimi temporali e sbalzi di temperatura di anche venti gradi.


Fin qui vi abbiamo spiegato i difetti dell’anticiclone africano, ma non bisogna dimenticare il suo più grande pregio; in quasi vent’anni di duro lavoro solo raramente ha fatto passare una perturbazione nel mediterraneo, regalando alla nostra penisola estati sicuramente insopportabili, per chi le trascorreva in città, ma senza ombra di dubbio ideali per chi doveva passare le giornate in spiaggia. Il nemico numero uno delle perturbazioni o il migliore amico di tutti i vacanzieri, dopo tanti anni passati da protagonista incontrastato delle estati italiane, inizia però a sentire la stanchezza e dallo scorso anno non è più invincibile come un tempo. Nell’estate 2010, una sola ondata di calore, ma lunga ben 3 settimane, riuscì ad arrivare nel Mediterraneo,ma già prima di ferragosto, tutta Italia, venne raggiunta da una perturbazione. Quest’anno le cose stanno andando molto peggio; le masse perturbate non hanno mai smesso di entrare in Italia, una sola ondata di calore ha raggiungo la penisola durando meno di una settimane e il mese di luglio chiuderà con una media giornaliera delle temperature più bassa della norma. È chiaro che in questi mesi l’anticiclone Africano ha avuto un vero e proprio tracollo ed eccovi svelato quindi il perché di quest’estate così bizzarra; se l’anticiclone riesce di tanto intanto ad inviarci ancora forti ondate di calore, anche se di durata molto inferiori rispetto agli anni passati, le perturbazioni atlantiche e il freddo polare riescono senza non troppi problemi a sfondare fin da noi, portandoci veri e proprio tracolli termici conditi da un guasto del tempo. Rispondendo alla prima domanda, ne nascono però inevitabilmente delle nuove: se l’anticiclone delle Azzorre rimane in aperto atlantico e l’Africano non riesce più a proteggerci dalle perturbazioni, nei prossimi anni dovremmo abituarci ad avere sempre più spesso sfuriate temporalesche, anche violente, nel cuore dell’estate? Il clima di quest’estate potrebbe non essere quindi un caso isolato e potrebbe peggiorare nei prossimi anni? Le risposte a queste domande per il momento non ci sono; gli studiosi non sanno scientificamente spiegare né perché l’anticiclone delle Azzorre non giunga più d’estate nel Mediterraneo, né perché l’anticiclone Africano si sia mostrato così forte negli anni duemila e tantomeno si riesce a capire come mai ora questo si stia indebolendo. Alcuni studi stanno ipotizzando che sia stato il sole, nei primi anni del duemila, ad aumentare la forza degli anticicloni a causa del forte irraggiamento inviato dalla nostra stella sulla terra; dal 2007 invece, a causa del progressivo e continuo indebolimento del calore inviato dal sole sul nostro pianeta, anche gli anticicloni stiano perdendo molta della loro forza. L’unica cosa evidente è che il clima della nostra penisola è mutato e probabilmente continuerà a farlo anche nei prossimi anni; l’uomo, accusato dagli anni 90 di essere l’artefice dell’effetto serra, sembra invece sempre più lontano dalle reali cause dei cambiamenti climatici.

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