giovedì 7 ottobre 2010

Perché la prossima perturbazione potrebbe essere così pericolosa?



La Sardegna non ha ancora vissuto una sola giornata di pioggia e i brevi piovaschi che si sono avuti fino ad ora non hanno portato nessun beneficio alle campagne; se è vero, che quasi tutte le stazioni meteo, hanno raggiunto e superato la media annuale di pioggia, è anche vero che le precipitazioni si sono tutte concentrate nei primi 6 mesi e il caldo dell’estate ha asciugato l’acqua presente nei terreni e le campagne stanno iniziando a soffrire la mancanza di precipitazioni.

Questa premessa non è stata scritta solamente con l’intenzione di far comprendere che è tempo che piova anche nella nostra isola, ma anche per evidenziare un altro fattore, ossia la secchezza dei terreni; il terreno secco assorbe molta meno acqua di quella che potrebbe assorbire un terreno umido, in queste situazioni forti piogge diventano ancor più pericolose perché l’acqua, non venendo assorbita dai terreni, tende a “scivolare” sulla terra, creando i presupposti per allagamenti e frane. Le altre cause che rendono questa perturbazione insidiosa sono il tragitto che questa seguirà e le correnti artiche. A fine di ogni estate il Mediterraneo ha accumulato moltissimo calore e la temperatura marina supera abbondantemente i 20 gradi,; l’arrivo di umide e fresche correnti atlantiche al contatto con le tiepide acque del Mare Nostrum, generano una miscela esplosiva per lo sviluppo di forti temporali. Il mare così caldo è come una pentola a pressione che prima o poi deve lasciar andare l’energia accumulata; maggiore sarà il tempo d’attesa per poterla scaricare e maggiore sarà la forza che verrà espulsa in seguito, insomma prima piove e meglio è. Quest’anno non abbiamo ancora avuto precipitazioni degne di nota, ed ecco che questa sarà praticamente la prima perturbazione che si scontrerà con le calde acque circostanti la nostra isola, in questo modo la possibilità che si generino forti temporali diventa molto più probabile. La terza ed ultima causa è legata a quella appena descritta; abbiamo detto che le acque calde scontrandosi con quelle fresco umide atlantiche danno luogo allo sviluppo di intensi temporali, contemporaneamente da est arriverà soprattutto in quota aria molto fredda di origine artica: capite bene che l’aria molto fredda, che già di per se trasforma in temporali l’aria umida atlantica, scontrandosi anche con un mare ancora molto caldo, darà origine a violentissimi temporali in tutto il Mediterraneo che si dirigeranno verso le coste. Ecco che così da una semplice perturbazione atlantica si è passati in pochi giorni ad un allarme meteo a partire da domenica sera per forti precipitazioni previste in particolar modo sulla Sardegna orientale, ma non solo; come detto nel precedente articolo è troppo presto per fare una previsione certa e riuscire ad inquadrare dove esattamente ci saranno i fenomeni più pericolosi, mancano ancora tre giorni e molto può ancora cambiare, ad esempio se la perturbazione dovesse virare leggermente verso nord gli effetti di forte maltempo svanirebbero.

La situazione come avrete compreso è abbastanza preoccupante, ma anche molto confusa per poter fare una vera previsione; non tutti i modelli sono d’accordo nel vedere tutto questo maltempo sulla Sardegna, ma solamente qualche giorno di pioggia senza particolari allarmismi. Ci auguriamo che questi ultimi abbiano ragione, ma nel dubbio è giusto far presente del pericolo che da più giorni ci viene mostrato dalle carte meteo; speriamo che gli organi di competenza stiano prendendo in considerazione questo rischio, non mi riferisco solo alla Sardegna, ma a diverse regioni d’Italia, e si facciano trovare pronte se il pericolo diventasse realtà.

Non mi resta quindi che darvi appuntamento ai prossimi giorni quando verrà sciolta la prognosi di questa perturbazione.

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