venerdì 9 luglio 2010

Tutti i temporali di Cagliari





Per un appassionato di meteorologia i temporali sono, dopo la neve, l’evento atmosferico più interessante da ammirare e prevedere: confrontato agli altri eventi climatici, le cause di un suo sviluppo sono molteplici; prendendo come esempio la città di Cagliari ne possiamo analizzare diversi tipi.

Cagliari è interessata durante l’anno da diversi tipi di temporali, poiché anche se situata in pianura, è abbastanza vicina ai monti sia del Gerrei che dell’Iglesiente, riuscendo così ad essere raggiunta da qualsiasi tipo di temporale, compresi quelli termoconvettivi o di calore; zone come Oristano, Castelsardo e tutta la costa nord occidentale in genere, difficilmente vengono colpite da questo tipo di temporale. L’appassionato di meteorologia è affascinato dalle celle temporalsche, perché queste sono imprevedibili e nessuna previsione può calcolare con esattezza quante se ne formeranno, dove colpiranno e con quale intensità.

Partiamo dai temporali prefrontali, ossia quelli che colpiscono la nostra città ogni qualvolta arriva una perturbazione; questi temporali viaggiano solitamente da sud-ovest verso nord-est e si formano in mare aperto, ma non possono essere catalogati come temporali marittimi, perché lo stesso tipo di cella temporalesca, con uguali caratteristiche, si forma anche sulla terra ferma; essi si sviluppano perché il fronte freddo della perturbazione si scontra con l’aria più calda presente, così da formare temporali anche di moderata intensità. I prefrontali sono i più frequenti nella nostra città e anche non troppo difficili da prevedere a poche ore dall’evento, la loro intensità è tra il debole e il moderato, solo raramente possono creare danni a persone o cose. Ben più difficili da prevedere e pericolosi sono i temporali marittimi, che si sviluppano dopo il passaggio della perturbazione principale, poiché rimanendo in mare un regime di bassa pressione, gli scambi di calore sono molto accentuati e soprattutto tra aprile e ottobre, ossia quando il mare è caldo e i contrasti sono più forti, si possono formare celle temporalesche anche di una certa intensità, in grado di scaricare in un’ora 50 e più mm d’acqua, una grande quantità di fulmini e forti tempeste di vento. Una decina di questi temporali colpisce Cagliari ogni anno, creando sempre qualche disagio o danno; questi temporali avvicinandosi alla costa possono perdere forza, potenziarsi o virare all’ultimo e per questi motivi fare una previsione risulta difficile anche a mezz’ora dall’evento. Arriviamo ora ai temporali più belli per un appassionato, non per la potenza, ma per la sua assoluta difficoltà di previsione, i temporali termoconvettivi. Questo genere di cella temporalesca non si forma quando c’è brutto tempo, ma quando c’è l’alta pressione e il sole riscaldando per ore ed ore il mare, i laghi e la terra, fa evaporare l’acqua che trasformatosi in vapore acqueo risale le pendici dei monti e arrivando in cima si scontra con aria più fredda condensandosi in nubi; più è fredda l’aria in quota maggiore sarà la possibilità che si sviluppi un temporale. Nei mesi invernali questo tipo di temporali è del tutto assente poiché d’inverno l’aria è pressa a poco tutta fredda e non ci sono contrasti termici sufficienti per generarli; lo stesso discorso vale per il mese di luglio, se d’inverno manca l’aria calda, nel cuore dell’estate e in particolare a Cagliari, è molto difficile riscontrare aria fredda in quota. Tra fine agosto e settembre i temporali di calore colpiscono spesso la nostra città e a seconda del vento in quota essi possono arrivare da nord-est, quindi dai monti del Gerrei, o da sud-ovest se si generano nei monti di Capoterra; questi temporali possono essere anche molto forti nelle zone interne, ma quando arrivano su Cagliari hanno perso molte delle loro forze e non riescono quasi mai a scaricare più di 10 millimetri e possono al massimo allagare per pochi minuti qualche strada. I temporali difficili da prevedere come quelli termoconvettivi, ma fortunatamente meno frequenti, sono quelli autorigeneranti, che colpiscono Cagliari da sud-ovest e si formano sottocosta ai piedi dei monti di Capoterra e che, a causa di una combinazione di venti in quota, non si spostano come tutte le altre celle temporalesche, ma rimanendo fissi nello stesso punto e allargandosi di diametro sono in grado di scaricare in varie zone della città più di 100 mm d’acqua creando fortissimi disagi al traffico, gravi danni a cose e purtroppo anche la perdita di vite umane nell’hinterland di Cagliari, come avvenuto di recente nell’ottobre 2008.





Scritto il 7-07-2010

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